Freno all'indebitamento

1 Motivazioni e obiettivi

Il freno all’indebitamento intende proteggere le finanze federali da squilibri strutturali (cronici) e impedire in tal modo una crescita del debito come avvenuto negli anni Novanta. Parallelamente garantisce una politica fiscale anticiclica che nelle fasi di rallentamento dell’economia ammette deficit congiunturali limitati, mentre in periodi di alta congiuntura esige eccedenze. Il freno all’indebitamento persegue quindi due classici obiettivi della politica finanziaria, ovvero la sostenibilità delle finanze pubbliche come pure la compensazione delle fluttuazioni dovute alla congiuntura e alla crescita.

Con il freno all’indebitamento si vuole stabilizzare durevolmente il debito nominale. In caso di successo, i debiti diminuiscono in rapporto al valore aggiunto dell’economia nazionale (tasso d’indebitamento) se l’economia cresce. Nel quadro del preventivo e del piano finanziario, il Consiglio federale e il Parlamento possono tuttavia definire un obiettivo più ambizioso nel senso di un abbattimento nominale del debito. Il freno all’indebitamento è sancito nell’articolo 126 della Costituzione federale. I dettagli sono disciplinati nella legge sulle finanze della Confederazione (art. 13–18 LFC; RS 611.0). L’articolo costituzionale è stato approvato in votazione popolare il 2 dicembre 2001 con l’85 per cento di voti favorevoli.

2 Funzionamento ed elementi

Regola in materia di uscite

Il freno all’indebitamento si basa su una semplice regola in materia di uscite: il limite annuo massimo delle uscite ordinarie è correlato all’ammontare delle entrate ordinarie. Per evitare che le fluttuazioni congiunturali delle entrate si ripercuotano sul limite delle uscite, le entrate vengono corrette applicando un fattore che tiene conto della situazione congiunturale (il cosiddetto fattore congiunturale). Questo fattore può essere inteso quale funzione del divario di produzione ed equivale al rapporto tra il prodotto interno lordo (PIL) tendenziale e il PIL attuale. Poiché si tratta di un valore non osservabile, il PIL tendenziale deve essere stimato. A far data dal consuntivo 2021 l’AFF utilizza a tal fine la funzione di produzione e il divario di produzione calcolati dalla SECO (funzione di produzione e divario di produzione della SECO). In fasi di alta congiuntura, il fattore congiunturale fa sì che il limite delle uscite sia inferiore alle entrate e la Confederazione debba conseguire un’eccedenza di finanziamento. Inversamente, durante i periodi di recessione, la formula tollera un deficit. La regola in materia di uscite è applicabile indipendentemente dal livello del carico fiscale. Di conseguenza, ammette aumenti e diminuzioni d’imposta. Una diminuzione delle imposte deve essere però accompagnata da una diminuzione delle uscite.

Uscite straordinarie

La regola del freno all’indebitamento in materia di uscite vincola Consiglio federale e Assemblea federale. Tuttavia, in situazioni straordinarie che sfuggono al controllo della Confederazione, quali forti recessioni o catastrofi naturali, sono ammesse ulteriori uscite straordinarie. A tal fine, il Parlamento deve aumentare il limite delle uscite con la maggioranza qualificata di entrambe le Camere. La possibilità di ricorrere a uscite straordinarie permette di reagire a situazioni eccezionali.

Conto di compensazione per il bilancio ordinario

In occasione dell’elaborazione del preventivo e delle successive domande di crediti aggiuntivi si tiene conto delle direttive del freno all’indebitamento per il bilancio ordinario. Non appena è disponibile la chiusura dei conti, viene verificato il rispetto di queste direttive. Sulla base delle entrate effettivamente conseguite e delle previsioni congiunturali rivedute, le uscite massime ammesse vengono ricalcolate. Se le uscite effettivamente operate sono superiori o inferiori al nuovo limite delle uscite, la differenza è addebitata o accreditata al conto di compensazione. Anche gli errori di stima delle entrate e della crescita economica comportano addebiti o accrediti al conto di compensazione, poiché da tali errori risultano limiti delle uscite scorretti per eccesso o per difetto. Un eventuale disavanzo nel conto di compensazione deve essere compensato nel corso degli anni successivi. In caso di eccedenze ciò non è possibile in quanto queste servono all’abbattimento del debito.

Conto di ammortamento per il bilancio straordinario

Anche il bilancio straordinario è sottoposto al freno all’indebitamento. La «norma complementare» esige che i deficit del bilancio straordinario siano pareggiati a medio termine attraverso il bilancio ordinario. Il conto di ammortamento funge da valore di riferimento e registra le entrate e le uscite straordinarie. Le eccedenze di uscite devono essere compensate sull’arco dei sei esercizi annuali successivi per mezzo di eccedenze del bilancio ordinario. Se il disavanzo è prevedibile, i risparmi necessari possono già essere effettuati anticipatamente.

3 Esperienze

Le esperienze sinora raccolte con la gestione politico-finanziaria del freno all’indebitamento mostrano che gli obiettivi auspicati sono stati raggiunti. Dopo la prima applicazione, riguardante il preventivo 2003, Consiglio federale e Parlamento sono riusciti a ripristinare rapidamente l’equilibrio strutturale delle finanze federali. Ad eccezione del 2022, dal 2006 i conti della Confederazione non presentano più deficit strutturali. Questa evoluzione si riflette nella chiara riduzione del debito. Il tasso d’indebitamento della Confederazione è sceso dal 25,3 per cento (2003) al 13,5 per cento (2019). L’evoluzione positiva delle finanze federali è stata anche merito dello sviluppo dinamico dell’economia e delle entrate, oltre che del freno all’indebitamento. Le ingenti uscite straordinarie sostenute per far fronte alla pandemia da coronavirus hanno determinato un incremento del tasso d’indebitamento (2022: 15,6 %). Nel contempo è emerso che il freno all’indebitamento garantisce alla Confederazione la flessibilità necessaria per reagire adeguatamente e rapidamente alle crisi. Inoltre, dall’introduzione del freno all’indebitamento, la politica finanziaria della Confederazione tiene maggiormente conto della congiuntura. I deficit congiunturali sollecitano la domanda complessiva nazionale e contribuiscono così alla stabilizzazione dello sviluppo economico. In periodi di alta congiuntura succede il contrario. La pandemia da coronavirus ha causato un forte crollo economico, mettendo in luce i punti deboli dei precedenti calcoli del fattore congiunturale. Per questo motivo, dal 2021 il fattore congiunturale è calcolato con il metodo della funzione di produzione elaborato dalla SECO.

4 Prospettive

Le ingenti uscite straordinarie della Confederazione pari a circa 30 miliardi di franchi, sostenute per attenuare le conseguenze economiche della pandemia di COVID-19, hanno determinato un disavanzo del conto di ammortamento che dovrà essere compensato. Mediante una modifica di legge, il Parlamento ha prorogato fino al 2035 il termine per ridurre il debito causato dalla pandemia. In futuro, il debito statale dovrebbe pertanto nuovamente calare e la capacità di resistenza della Confederazione di fronte alle crisi sarà nuovamente rafforzata. Le prospettive a lungo termine elaborate dal DFF mostrano che nei prossimi trent’anni le finanze pubbliche saranno gravate soprattutto dal crescente invecchiamento della popolazione. Importanti sfide saranno il finanziamento della previdenza per la vecchiaia e del settore della sanità nonché il cambiamento climatico. Il freno all’indebitamento non può risolvere questi problemi strutturali. Ciononostante, con un’ulteriore riduzione del tasso d’indebitamento della Confederazione è possibile creare una buona situazione iniziale per le generazioni future.

5 Pubblicazioni

Riduzione del debito causato dall’epidemia di coronavirus

Calcolo del fattore congiunturale

I rapporti sono disponibili nelle seguenti versioni linguistiche:

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Ultima modifica 17.08.2023

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