In mia. CHF
Le finanze della Confederazione nell’ottica del freno all’indebitamento
Anche nel 2023 l’economia nazionale sarà molto probabilmente caratterizzata da un sottoutilizzo della capacità produttiva. Il fattore congiunturale, che serve a misurare l’utilizzo della capacità produttiva, corrisponde a 1,011 e indica un sottoutilizzo della capacità produttiva dell’1,1 per cento. Di conseguenza il freno all’indebitamento ammette un deficit di finanziamento sul piano congiunturale di 877 milioni (limite di spesa > entrate ordinarie). Dato che questo limite non sarà raggiunto, rimane un margine di manovra pari a 159 milioni (uscite preventivate < limite di spesa). Nel 2023 le direttive del freno all’indebitamento dovrebbero pertanto essere rispettate.
Negli anni del piano finanziario aumentano fortemente le uscite ordinarie, mentre i deficit di finanziamento strutturali ammessi diminuiscono. Ne conseguono elevati deficit di finanziamento strutturali. Secondo le previsioni attuali, dal 2024 le direttive del freno all’indebitamento non saranno pertanto più rispettate. Nel 2024 la necessità di correzione sarà di 1,1 miliardi e crescerà considerevolmente per arrivare a 3,0 miliardi nel 2025.
In casi eccezionali (come la pandemia da coronavirus o un numero estremamente elevato di persone in cerca di protezione/rifugiati) il freno all’indebitamento consente uscite supplementari alle quali non si applica la limitazione valida per le uscite ordinarie. Per il 2023 nel bilancio straordinario viene chiesto un fabbisogno finanziario eccezionale di 1,7 miliardi a favore delle persone in cerca di protezione provenienti dall’Ucraina (importi forfettari ai Cantoni per l’aiuto sociale). Al contempo vi saranno entrate straordinarie pari a 1,6 miliardi (in particolare 1,3 mia. dalla distribuzione supplementare della BNS e 200 mio. dai dividendi straordinari per la privatizzazione di RUAG).
RIDUZIONE DEL DEBITO CAUSATO DALLA PANDEMIA COVID-19 Le elevate uscite straordinarie sostenute nel periodo 2020–2022 per fronteggiare la pandemia di COVID-19 generano un disavanzo nel conto di ammortamento, la statistica di controllo per il bilancio straordinario. Per la fine del 2022 è atteso un disavanzo del conto di ammortamento di 25–30 miliardi (comprese uscite straordinarie destinate alle persone in cerca di protezione provenienti dall’Ucraina). Su decisione del Consiglio federale, dal 2021 la quota della distribuzione supplementare della BNS, pari a 1,3 miliardi, è contabilizzata come entrata straordinaria. Il disavanzo rimanente deve essere compensato nel bilancio ordinario tramite future eccedenze di finanziamento. Queste ultime risultano dai residui di credito sul fronte delle uscite, che ammontano a circa 1 miliardo all’anno. A tal fine è necessario modificare la LFC. Nella sessione estiva 2022 il Consiglio nazionale ha discusso il progetto e deciso che la metà del disavanzo del conto di ammortamento viene previamente «compensata» con la riduzione del debito degli anni passati (variante 2 proposta). In tal modo la durata dell’ammortamento può essere ridotta (entro il 2031 anziché entro il 2035). Il Consiglio degli Stati discuterà il progetto verosimilmente nella sessione autunnale 2022. Se l’affare avanzerà come previsto, la modifica dovrebbe essere applicata già al consuntivo 2022. |
Dati
I dati dettagliati per periodi più lunghi sono disponibili ai seguenti link:
- Link Centro dati
- Link Open Government Data
- Link Serie temporali
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Ultima modifica 22.08.2022