Freno all'indebitamento

Le finanze della Confederazione nell’ottica del freno all’indebitamento

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Nel 2024 l’economia nazionale sarà probabilmente caratterizzata da un sottoutilizzo della capacità produttiva. Il fattore congiunturale, che serve a misurare l’utilizzo della capacità produttiva, corrisponde a 1,006 e indica un sottoutilizzo della capacità produttiva dello 0,6 per cento. Per compensare le minori entrate fiscali, nel bilancio ordinario il freno all’indebitamento ammette quindi un deficit di finanziamento congiunturale di 497 milioni (limite di spesa > entrate ordinarie). Questo limite verrà quasi raggiunto, lasciando un margine di manovra di soli 4 milioni (uscite preventivate < limite di spesa). Nel preventivo 2024 le direttive del freno all’indebitamento saranno pertanto rispettate.

Negli anni del piano finanziario l’economia dovrebbe riprendersi. Per questo motivo, il freno all’indebitamento ammette un deficit di finanziamento sul piano congiunturale soltanto ancora per il 2025. Tuttavia, le uscite ordinarie aumentano fortemente. Ne conseguono elevati deficit di finanziamento strutturali negli anni del piano finanziario. Secondo le previsioni attuali, dal 2025 le direttive del freno all’indebitamento non saranno pertanto più rispettate. Entro il 2027 la necessità di correzione aumenterà  di 1,2 miliardi, nonostante le misure correttive a largo spettro e le misure di sgravio 2025, di cui si è già tenuto conto nelle cifre.

In casi eccezionali (come la pandemia da coronavirus o il numero estremamente elevato di persone in cerca di protezione provenienti dall’Ucraina) il freno all’indebitamento consente temporaneamente uscite supplementari alle quali non si applica la limitazione valida per le uscite ordinarie. Nel preventivo 2024 sono iscritte uscite straordinarie per le persone in cerca di protezione provenienti dall’Ucraina (1,2 mia.), un apporto unico di capitale alle FFS (1,2 mia.) e il piano di salvataggio per il settore dell’energia elettrica (4,0 mia.). Quest’ultimo è concepito come linea di credito da rimborsare e in caso di prelievo, i mezzi utilizzati dovranno essere rimborsati. Negli anni del piano finanziario le uscite straordinarie vengono gradualmente meno.

CONTO DI COMPENSAZIONE E CONTO DI AMMORTAMENTO

Le statistiche di controllo del freno all’indebitamento sono registrate successivamente in base ai risultati effettivi nella chiusura dei conti. Se nel bilancio ordinario risulta un’eccedenza di finanziamento strutturale, essa viene accreditata al conto di ammortamento (revisione della LFC sulla riduzione dell’indebitamento causato dall’epidemia di COVID-19, in vigore dal 1.2.2023). Un deficit di finanziamento strutturale viene invece addebitato al conto di compensazione.

Negli anni 2023 e 2024 il disavanzo del conto di ammortamento continuerà verosimilmente ad aumentare a causa delle uscite straordinarie. Questo incremento sarà tuttavia frenato dalle entrate straordinarie e dalle eventuali eccedenze strutturali dal bilancio ordinario (media pluriennale: ca. 1 mia.).

Nella chiusura dei conti 2023, i saldi del conto di compensazione e del conto di ammortamento saranno adeguati alle modifiche della legge sulle finanze della Confederazione entrata in vigore il 1° gennaio 2022. Si tratta in particolare di accantonamenti e delimitazioni temporali che dal 2023 saranno soggette al freno all’indebitamento. Gli adeguamenti saranno sottoposti al Parlamento insieme al decreto federale concernente il consuntivo per il 2023.

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Ultima modifica 18.08.2023

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