Freno all'indebitamento

Le finanze della Confederazione nell’ottica del freno all’indebitamento

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Nota: dati per il 2025-2027 secondo l’ultima valutazione della situazione di bilancio.

Nel 2023 il prodotto interno lordo dell’economia svizzera è rimasto al di sotto del suo potenziale. Di conseguenza, nel 2023 sarebbe stato ammesso un deficit ordinario di finanziamento pari allo 0,3 per cento delle entrate ordinarie (+0,2 mia.). Di fatto nel 2023 è però risultato un deficit di finanziamento ordinario di 0,7 miliardi. L’importo massimo consentito per il deficit è quindi stato superato. Di conseguenza, per il secondo anno consecutivo dal 2005, la Confederazione registra un nuovo deficit strutturale di 0,4 miliardi.

Il deficit di finanziamento strutturale (- 0,4 mia.) viene addebitato al conto di compensazione, che è la statistica del freno all’indebitamento per il bilancio ordinario.Alla fine del 2023, il conto di compensazione presentava un saldo positivo di 20,1 miliardi, a dimostrazione del fatto che i requisiti del freno all’indebitamento sono stati globalmente superati in passato.

Per il quarto anno consecutivo, è stato necessario far fronte a bisogni straordinari di tesoreria. Rispetto agli anni precedenti segnati da uscite elevate in relazione con la pandemia di COVID-19, le attuali uscite sono nettamente meno importanti. Soltanto le uscite sostenute per le persone in cerca di protezione provenienti dall’Ucraina (1,1 mia.) erano troppo elevate per confluire nel bilancio ordinario. Come nel 2022, anche nel 2023 è stata applicata la disposizione derogatoria del freno all'indebitamento poiché l’elevato numero di persone in cerca di protezione provenienti dall’Ucraina rappresenta un evento straordinario che sfugge al controllo della Confederazione. Nel contempo sono state registrate entrate straordinarie di 0,3 miliardi, la maggior parte delle quali è dovuta al versamento di dividendi in relazione alla vendita della società RUAG AG International. Le entrate straordinarie sono accreditate al conto di ammortamento, mentre le uscite straordinarie vi sono addebitate. Alla fine del 2023, il disavanzo del conto di ammortamento ammontava quindi a 27,2 miliardi.

CONTO DI COMPENSAZIONE E CONTO DI AMMORTAMENTO

Le statistiche di controllo del freno all’indebitamento sono registrate successivamente in base ai risultati effettivi nella chiusura dei conti. Se nel bilancio ordinario risulta un’eccedenza di finanziamento strutturale, essa viene accreditata al conto di ammortamento (revisione della LFC sulla riduzione dell’indebitamento causato dalla pandemia di COVID-19, in vigore dal 1.2.2023). Un deficit di finanziamento strutturale viene invece addebitato al conto di compensazione.

Nella chiusura dei conti 2023, i saldi del conto di compensazione e del conto di ammortamento a fine 2022 saranno adeguati retroattivamente alle modifiche della legge sulle finanze della Confederazione entrata in vigore il 1° gennaio 2022. Si tratta in particolare di accantonamenti e delimitazioni temporali che dal 2023 sono soggette al freno all’indebitamento. Gli adeguamenti saranno sottoposti al Parlamento insieme al decreto federale concernente il consuntivo per il 2023.

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Ultima modifica 25.03.2024

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