Correzione del preventivo 2024. 12 Domande e risposte

29.06.2023

Nella sua seduta del 28 giugno 2023 il Consiglio federale ha approvato le cifre per il preventivo 2024 con piano integrato dei compiti e delle finanze 2025–2027. Grazie alle ampie misure correttive decise la primavera scorsa, nel 2024 le direttive del freno all’indebitamento potranno essere rispettate. Il Consiglio federale è tuttavia costretto a chiedere nuovamente uscite straordinarie. Ha inoltre avviato la procedura di consultazione concernente le misure di sgravio 2025 da applicare alle uscite vincolate. Visti i deficit strutturali fino a 1,2 miliardi di franchi, gli anni del piano finanziario rimangono impegnativi. 12 Domande e risposte sulle misure di risparmio adottate.

Perché le uscite nel settore della previdenza sociale e in particolare dell’AVS registrano una crescita tanto marcata?

La riforma AVS 21 entrerà in vigore nel 2024 e implicherà un aumento dell’IVA di 0,4 punti percentuali a favore dell’AVS. Ciò si traduce in un incremento di un miliardo che si verificherà in egual misura sul fronte delle spese e su quello dei ricavi.

Il preventivo 2024 sarà conforme alle direttive del freno all’indebitamento. Quali misure ha adottato la Confederazione a tal fine?

A inizio anno le cifre di bilancio aggiornate mostravano per il 2024 un deficit di finanziamento strutturale di 2 miliardi, causato principalmente da nuove uscite per le quali non era previsto un controfinanziamento. Pertanto, già in primavera, il Consiglio federale ha deciso nello specifico i seguenti provvedimenti:

  • rinuncia al contributo obbligatorio per il programma di ricerca europeo Orizzonte Europa dal 2024; in cambio sono state stabilite misure compensative. Non sono previste riduzioni per il settore della ricerca;
  • aumento delle uscite per l’esercito più contenuto rispetto a quanto previsto nel piano finanziario 2024–2026. L’1 per cento del PIL sarà raggiunto soltanto nel 2035 e non nel 2030; inoltre, per il periodo 2024–2026 è possibile soltanto una crescita annuale del 3 per cento;
  • soppressione dell’esenzione dall’imposta sugli autoveicoli per i veicoli elettrici, dato che le importazioni di tali veicoli hanno subito un marcato aumento;
  • attuazione in gran parte lineare di una riduzione trasversale del 2 per cento per le uscite debolmente vincolate;
  • iscrizione nel bilancio straordinario delle uscite nel settore della migrazione connesse allo statuto di protezione S.

Per il preventivo 2024 è stato necessario definire altre misure di risparmio, oltre ai 2 miliardi di sgravio già decisi in primavera?

I provvedimenti già decisi sono ampiamente sufficienti. A fine giugno risultava un deficit di 12 milioni, pertanto il 28 luglio 2023 è bastato apportare correzioni di lieve entità sul piano dei conferimenti ai fondi.  Data la situazione di bilancio, nel 2024 il Fondo per lo sviluppo regionale non sarà pertanto aumentato di 2 milioni come richiesto dal Consiglio degli Stati. Attualmente il Fondo dispone di elevate riserve di oltre 1 miliardo e non è quindi necessario aumentare il conferimento. Inoltre, il conferimento della Confederazione al Fondo per l’infrastruttura ferroviaria (FIF) per il 2024 è stato ridotto di 15 milioni, dato che il FIF otterrà un versamento supplementare una tantum di 120 milioni in seguito alla nuova contabilizzazione della tassa sul traffico pesante commisurata alle prestazioni.

Il Consiglio federale ha deciso una misura di risparmio pari al 2 per cento. In quali settori vengono effettuati questi risparmi?

I risparmi toccano i settori che presentano uscite con un debole grado di vincolo (Cooperazione internazionale, Cultura, Agricoltura, Traffico regionale viaggiatori, Ambiente, Promozione della piazza economica, Settore proprio dell’Amministrazione). Ne è escluso l’esercito, dal momento che la crescita delle sue uscite è già stata limitata. L’Esecutivo ha imposto riduzioni lineari a tutti i dipartimenti e alla Cancelleria federale. I dipartimenti hanno definito autonomamente le misure da adottare.

In che modo si possono risparmiare 0,6 miliardi per il programma Orizzonte senza sottrarre fondi alla ricerca?

Inizialmente erano iscritti a preventivo sia il contributo obbligatorio a favore dell’UE sia le misure di transizione. Siccome al momento una piena associazione al programma Orizzonte è improbabile, nel preventivo ci si può concentrare unicamente sulle misure di transizione, nell’ambito delle quali sono previsti sufficienti mezzi finanziari per la ricerca. Tuttavia va precisato che il Consiglio federale continua a perseguire l’obiettivo della piena associazione.

La distribuzione dell’utile della Banca nazionale svizzera è preventivata anche per il 2024?

La distribuzione dell’utile ordinaria della Banca nazionale svizzera è iscritta a preventivo (666 mio.), mentre la distribuzione supplementare (1,3 mia.), destinata alla riduzione del debito legato alla pandemia da coronavirus, non è stata preventivata poiché al momento è molto incerta.

L’introduzione di un’imposta sulle importazioni di veicoli elettrici dovrebbe generare maggiori entrate di 200 milioni di franchi all’anno. Questa misura non scoraggerà l’acquisto di veicoli elettrici?

Il progetto è attualmente in fase di consultazione poiché richiede una modifica a livello di ordinanza. L’esenzione fiscale per i veicoli elettrici, inizialmente intesa come misura di promozione, dovrebbe essere abolita, come previsto sin dalla sua introduzione, perché l’obiettivo auspicato è stato raggiunto. Infatti, i prezzi sono diminuiti e le auto elettriche sono in forte aumento.

Le misure di correzione decise per il preventivo 2024, complessivamente pari a 2 miliardi, saranno applicate anche per gli anni del piano finanziario?

Sì, le decisioni concernenti l’esercito, il programma Orizzonte e l’imposta sugli autoveicoli, così come le misure di risparmio del 2 per cento sulle uscite non vincolate saranno applicate anche negli anni del piano finanziario. Grazie a queste misure, anche dal 2025 potranno essere effettuati risparmi per oltre 1,5 miliardi. Tuttavia, nel settore della migrazione ci sarà solo uno sgravio una tantum, poiché dal 2025 le relative uscite dovranno essere iscritte nuovamente nel bilancio ordinario.

Quanto si deve risparmiare sul fronte delle uscite vincolate?

I risparmi interessano tre ambiti: la riduzione provvisoria del conferimento della Confederazione al fondo dell’assicurazione contro la disoccupazione (corredata di una clausola di salvaguardia), il controfinanziamento del progetto previsto dal Parlamento relativo alla custodia di bambini complementare alla famiglia mediante una riduzione della quota cantonale alle entrate dell’imposta federale diretta e l’adeguamento delle rendite vedovili in adempimento a una sentenza emessa dalla Corte europea dei diritti dell’uomo (misura elaborata separatamente dal DFI). Si vedano al riguardo il comunicato stampa del DFI, il comunicato stampa del Consiglio federale del 29 marzo 2023 nonché l’avamprogetto del 28 giugno 2023. Inoltre saranno ridotti temporaneamente i conferimenti della Confederazione al Fondo per l’infrastruttura ferroviaria senza pregiudicare l’ampliamento e il funzionamento dell’infrastruttura ferroviaria, poiché il Fondo dispone di riserve consistenti.

Le misure decise a livello di uscite vincolate e non vincolate consentono di eliminare i deficit nel piano finanziario?

No. Le misure non bastano a eliminare completamente i deficit strutturali dal 2025. Negli anni del piano finanziario 2025–2027 permangono deficit strutturali rispettivamente di 0,7, 0,3 e 1,2 miliardi. In aggiunta potrebbe registrarsi un consistente onere supplementare, nel caso in cui le persone in cerca di protezione provenienti dall’Ucraina, non siano in grado di lasciare, come previsto, la Svizzera nel corso nel prossimo anno.

Su una prospettiva più a lungo termine restano inoltre grandi sfide da affrontare, prima fra tutte il finanziamento della crescita delle uscite per l’esercito e l’AVS. Il DFF seguirà attentamente l’evolversi della situazione. Nella nuova legislatura il Consiglio federale licenzierà presumibilmente un ulteriore progetto per la stabilizzazione delle finanze federali sul lungo periodo.

Le riduzioni dei conferimenti ai fondi come nel caso del Fondo per l’infrastruttura ferroviaria e il ricorso al capitale dell’assicurazione contro la disoccupazione sono vere misure di risparmio o soltanto un trasferimento da un settore all’altro?

Il Consiglio federale persegue una correzione equilibrata del bilancio. Ciò significa anche evitare di ridurre prestazioni se non è necessario, dal momento che le riserve di diversi fondi consentono di diminuire temporaneamente i conferimenti della Confederazione. Quest’ultima si è fatta carico di gran parte dei costi sostenuti dall’assicurazione contro la disoccupazione in seguito alla crisi causata dalla pandemia da coronavirus, in particolare 16 miliardi per l’indennità per lavoro ridotto. Alla luce di ciò, sembra giustificato recuperare una parte di questi fondi pubblici, senza che ciò comporti una riduzione delle prestazioni.

Anche il Fondo per l’infrastruttura ferroviaria presenta riserve di oltre un miliardo di franchi. Una riduzione temporanea dei conferimenti non pregiudica né l’ampliamento né l’esercizio dell’infrastruttura ferroviaria.

Secondo i calcoli della Confederazione, a quanto ammonteranno le entrate supplementari derivanti dall’imposizione minima dell’OCSE e come verranno impiegate?

Secondo le stime attuali, la Confederazione si attende entrate pari a 400 milioni (25 % di 1,6 mia.) dal 2026. A medio termine tali entrate supplementari confluiranno per un terzo nella perequazione finanziaria, mentre il resto dovrà essere impiegato per misure di promovimento della piazza economica conformemente alla base costituzionale approvata da Popolo e Cantoni il 18 giugno 2023. Tra queste misure rientrano, ad esempio, provvedimenti nel settore dell’educazione e della ricerca o nell’ambito della conciliabilità tra lavoro e famiglia. 

Ultima modifica 23.08.2023

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