La Confederazione chiude il 2024 con un deficit contenuto

12.02.2025

Per la prima volta dal 2019 la Confederazione raggiunge di nuovo un risultato di bilancio quasi in equilibrio, con un deficit di finanziamento di 80 milioni di franchi. Rispetto all’anno precedente sono aumentate notevolmente sia le entrate (+5,8 %) che le uscite (+4 %). Nel bilancio ordinario la Confederazione registra un’eccedenza di finanziamento di circa 800 milioni di franchi. Il Consiglio federale è stato informato di questo risultato provvisorio in occasione della seduta del 12 febbraio 2025 e al contempo ha avviato i lavori per il prossimo preventivo. Grazie a entrate derivanti dall’imposta integrativa temporaneamente più elevate, probabilmente non sarà necessario adottare ulteriori misure correttive per il preventivo 2026. Senza le misure di sgravio applicabili dal 2027, negli anni successivi si registrerebbero per contro nuovamente deficit miliardari.

Il conto annuale della Confederazione per il 2024 chiude con un deficit di finanziamento di 80 milioni di franchi, che corrispondono allo 0,1 per cento delle uscite. Per la prima volta dalla crisi pandemica il deficit della Confederazione è inferiore a un miliardo. A preventivo figurava un disavanzo di finanziamento di 2,6 miliardi di franchi. Il miglioramento è riconducibile, da un lato, a minori uscite straordinarie, in particolare perché l’apporto di capitale di 1,15 miliardi alle FFS, inizialmente previsto per il 2024, è stato differito al 2025. Il Parlamento ha però preso una decisione definitiva al riguardo soltanto l’anno scorso, abbassando per di più l’importo a 850 milioni di franchi. In secondo luogo, l’evoluzione delle entrate è stata molto netta. Dopo quattro anni consecutivi in cui sono risultate inferiori alle attese, nel 2024 sono ammontate a 1,2 miliardi di franchi attestandosi quindi di nuovo al di sopra dei valori di preventivo.

Tabella: Saldo finanziario 2024
 

Consuntivo

Preventivo

Consuntivo

Diff. rispetto al

In mio. CHF

2023

2024

2024

P

C in %

Entrate ordinarie

         79 296

         82 852

         83 961

   1 109

5,9%

Uscite ordinarie

         79 968

         83 349

         83 144

     -205

4,0%

Saldo finanziario ordinario

            -672

            -497

             817

   1 314

 
     

 

   

Entrate straordinarie

             310

             210

             256

       46

 

Uscite straordinarie

          1 070

          2 358

          1 153

  -1 205

 
     

 

   

Saldo finanziario

         -1 431

         -2 645

             -80

   2 566

 

Bilancio ordinario

Le entrate ordinarie presentano un chiaro aumento rispetto all’anno precedente (+5,9 % o +4,7 mia.), da ricondurre all’imposta federale diretta (+2,0 mia.), all’imposta sul valore aggiunto (+1,8 mia.) e all’imposta preventiva (+0,5 mia). Questa evoluzione rispecchia la buona situazione economica ed è in parte dovuta anche alle entrate supplementari da periodi fiscali precedenti. Sia le imposte sul reddito delle persone fisiche sia le entrate dell’imposta sull’utile delle imprese sono aumentate circa del 7 per cento. La forte progressione dell’imposta sul valore aggiunto è riconducibile prevalentemente all’aumento dell’aliquota d’imposta a favore dell’AVS.

Le uscite ordinarie sono cresciute del 4,0 per cento (+3,2 mia.) trainate in particolare dai contributi alle assicurazioni sociali (+1,5 mia.) per effetto della riforma dell’AVS. Sono inoltre aumentati i contributi destinati ai Cantoni e ai Comuni (+1,0 mia.), essenzialmente per via di maggiori entrate (quote cantonali: +0,5 mia.), ma anche dei maggiori contributi nell’ambito della riduzione dei premi (0,3 mia.) e della perequazione finanziaria (0,2 mia.).

Il risultato ordinario dei finanziamenti ammonta a 817 milioni di franchi. Ciò significa che per la prima volta dal 2019 il bilancio ordinario presenta un’eccedenza. Il fattore congiunturale ammetterà verosimilmente un deficit ordinario di finanziamento di circa 500 milioni di franchi (le cifre definitive saranno disponibili a marzo). Risulta dunque un’eccedenza di finanziamento strutturale di 1,3 miliardi di franchi che, in applicazione delle disposizioni legali, sarà accreditata al conto di ammortamento per ridurre il debito causato dalla pandemia di COVID-19. Il bilancio ordinario può quindi fornire per la prima volta un contributo alla riduzione del debito correlato al coronavirus di circa 27 miliardi, conformemente a quanto previsto.

Bilancio straordinario

Le entrate straordinarie ammontano a 256 milioni di franchi e sono costituite perlopiù da ulteriori ricavi dalla vendita di RUAG International Holding SA (150 mio.). Le uscite straordinarie ammontano invece a 1,2 miliardi di franchi e concernono le somme forfettarie globali versate ai Cantoni per le persone in cerca di protezione provenienti dall’Ucraina (1,4 mia.) nonché lo scioglimento di accantonamenti con effetto di riduzione delle spese per i costi dei test COVID-19 (216 mio.). Il deficit di finanziamento straordinario è dunque di 897 milioni e viene addebitato al conto di ammortamento. Grazie al contributo dal bilancio ordinario, a fine 2024 il conto di ammortamento presentava un saldo negativo provvisorio di 26,8 miliardi (fine 2023: 27,2 mia.; -400 mio.).

Valutazione della situazione politico-finanziaria

Nella seduta del 12 febbraio 2025 il Consiglio federale ha effettuato anche la consueta valutazione della situazione politico-finanziaria. Le cifre di bilancio aggiornate prospettano per il 2026 un saldo finanziario strutturale quasi in equilibrio (v. allegato). Di conseguenza, probabilmente non saranno necessarie ulteriori riduzioni per il preventivo 2026. Oltre al fatto che i contributi ai Cantoni per le persone in cerca di protezione provenienti dall’Ucraina sono nuovamente stati contabilizzati a titolo di uscite straordinarie, ciò è dovuto in particolare anche alle consistenti e durevoli riduzioni sul fronte delle uscite effettuate negli scorsi anni. Inoltre, gran parte delle riduzioni decise nel quadro del preventivo 2025 sarà mantenuta anche nel preventivo 2026, come richiesto dal Parlamento. Nei prossimi tre anni, un effetto straordinario sul fronte delle entrate genererà temporaneamente maggiori entrate (v. ultimo paragrafo). A breve termine questo comporterà un determinato sgravio che dovrebbe aiutare a cofinanziare il maggiore aumento delle uscite deciso dal Parlamento soprattutto a favore dell’esercito e il contributo obbligatorio a Orizzonte Europa.

Dal 2027 in poi nelle cifre sono incluse le misure del pacchetto di sgravio che il Consiglio federale ha posto in consultazione in gennaio. L’avamprogetto sgraverebbe il bilancio della Confederazione di 2,7 miliardi di franchi a partire dal 2027 (2028: 3,6 mia.) e, secondo le intenzioni dell’Esecutivo, creerebbe un margine di manovra finanziario pari a 0,8 miliardi di franchi (2028: 1,3 mia.). Attualmente si ipotizza però ancora che dal 2027 il contributo federale all’AVS in relazione al finanziamento della 13a mensilità AVS potrà essere ridotto al 19,5 per cento. Se il Parlamento dovesse respingere tale diminuzione, il margine di manovra a disposizione a partire dal 2027 si ridurrebbe di 0,4 miliardi di franchi. Non figurano nelle cifre nemmeno i fattori legati ai rapporti con l’UE (Erasmus+, Copernicus, contributo di coesione: 0,2–0,9 mia.), dato che i relativi costi devono ancora essere determinati con precisione o dovranno essere sostenuti soltanto dopo il 2029. Il Parlamento deve inoltre deliberare sulla proroga dell’aliquota speciale per il settore alberghiero, che dal 2028 causerebbe minori entrate di 0,2–0,3 miliardi di franchi. Infine, non è chiaro a quanto ammonteranno effettivamente le entrate dall’imposizione minima dell’OCSE a favore della Confederazione, poiché alcuni Cantoni hanno deciso di portare le loro aliquote dell’imposta sull’utile a circa il 15 per cento, il che potrebbe ridurre sostanzialmente il provento dell’imposta integrativa spettante alla Confederazione. Il pianificato potenziamento dell’esercito potrà essere finanziato soltanto se il pacchetto di sgravio 27 sarà attuato e in particolare se si troverà un modo per finanziare adeguatamente l’AVS.

Impennata temporanea delle entrate derivanti dalle imposte sull’utile

Negli anni 2022 e 2023, in particolare le imprese che operano nel settore energetico e nel commercio di materie prime del Cantone di Ginevra hanno realizzato utili particolarmente elevati in seguito al rincaro delle materie prime. Dato che la Confederazione contabilizza il gettito dell’imposta federale diretta secondo il principio dell’insorgenza del credito, tali entrate saranno prese in considerazione soltanto al momento della tassazione definitiva, ossia nei prossimi tre anni. Per tale periodo la Confederazione prevede entrate supplementari totali pari a circa 1,6 miliardi di franchi. L’impennata degli utili è un fenomeno temporaneo straordinario e non è pertanto sostenibile.

Ultima modifica 25.03.2025

Inizio pagina