Quota di capitale di terzi: in base al Fondo monetario internazionale (FMI), la quota di capitale di terzi corrisponde al rapporto tra il debito lordo secondo la definizione del FMI e il prodotto interno lordo (PIL) nominale. Il debito lordo comprende la somma di tutti gli impegni, da cui vengono tuttavia dedotti le azioni e altri diritti di partecipazione nonché i derivati finanziari e le stock option conferite ai dipendenti. Gli impegni negoziabili vengono iscritti a bilancio al valore di mercato.
Tasso d’indebitamento netto: il tasso d’indebitamento netto misura il debito netto in rapporto al PIL. Il debito netto secondo il FMI corrisponde al debito lordo dedotti i valori patrimoniali finanziari che comprovano l’esistenza di un debito. I valori patrimoniali finanziari includono l’oro monetario e i diritti speciali di prelievo, il denaro contante e i depositi, i titoli di debito, i crediti, le assicurazioni, le rendite di vecchiaia, le garanzie standard e altri conti attivi.
Tasso d’indebitamento secondo i criteri di Maastricht: il tasso d’indebitamento secondo i criteri di Maastricht è il rapporto tra il debito lordo secondo Maastricht e il PIL nominale. Il livello del debito impiegato per questo indicatore comprende i seguenti strumenti finanziari passivi del conto patrimoniale secondo il modello GFS: denaro contante e depositi, titoli di debito e crediti. In base ai criteri di Maastricht, questi strumenti vengono tuttavia valutati al valore nominale e non al valore di mercato.
Poiché il «debito» così come definito dal FMI comprende un concetto più ampio, risulta essere più alto rispetto a quello secondo la definizione di Maastricht. Il tasso d’indebitamento netto in base al FMI offre un quadro globale della situazione debitoria di un Paese e quantifica la sua capacità di rimborsare i debiti tenendo conto dei valori patrimoniali finanziari a disposizione.
Il tasso d’indebitamento secondo la definizione di Maastricht si riferisce in maniera specifica ai Paesi dell’eurozona. Questo concetto viene spesso utilizzato per verificare se un Paese adempie i requisiti per introdurre l’euro. Esso mira a garantire che i Paesi mantengano una disciplina di bilancio solida e non conseguano un indebitamento eccessivo.